BASHKË IN ART
Bashkë Associazione Culturale
Via Salita Toia, Piana degli Albanesi (Palermo) Italia
associazionebashke@gmail.com
BASHKË IN ART
Bashkë Associazione Culturale
Via Salita Toia, Piana degli Albanesi (Palermo) Italia
associazionebashke@gmail.com
Angelo Crazyone
IG
(Caltanissetta, 1990) Diplomato all’Istituto Statale d’Arte e poi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, nel 2003 inizia a muovere i primi passi nel mondo del writing.
A partire dal 2006 ha partecipato a importanti convention e mostre collettive, realizzando diverse opere di comittenza pubblica, tra le quali i recenti interventi a Londra, Palermo, Favara, Caltanissetta, Menfi e Marsala.
Rompendo gli schemi e le prerogative proprie della Street art, quali velocità e improvvisazione, ha contrapposto minuzia tecnica ed estrema concentrazione, sviluppando esperienze più mature e complete.
Pratica la StreetArt con una predilezione per le forme geometricamente complesse.
Le opere di Crazyone acquisiscono forma man mano che l’osservatore se ne allontana; da vicino i suoi interventi e i suoi lavori rasentano l’astrattismo, con un aggrovigliarsi di tratteggi, punti e segni.
Questi moduli geometrici sono ottenuti attraverso degli stencil, unici e complessi. Attraverso un retino scompone e ricostruisce l’immagine, in un gioco di creazione e distruzione. L’iconografia di Crazyone attinge al suo quotidiano e racchiude il suo mondo.
Igor Scalisi Palminteri
IG
(Palermo, 1973) All’età di 20 anni entra a far parte dell’ordine dei frati cappuccini e con loro trascorre 7 anni.
Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Elemento costante in tutta la sua produzione è un senso riveduto, distorto e ambiguo del sacro.
Se da un lato rappresenta i santi come semplici esseri umani, dall’altro si riappropria di alcune icone, rielaborandole senza mai privarle della loro sacralità, punto di partenza per un’indagine sulla natura umana e la sua identità.
Ha animato diversi laboratori di arti visive rivolti a minori a rischio di esclusione sociale, collaborando con Istituti Scolastici e con i servizi sociali (USSM). Dal 2018 sceglie di dedicarsi quasi esclusivamente agli interventi urbani, dove opera dialogando con gli abitanti e diffondendo attraverso l’arte un senso di comunità e di cura. Le sue opere diventano patrimonio dei luoghi in cui si trovano.
Importanti interventi come La Santa Morte, San Benedetto il Moro, Viva Santa Rosalia vengono realizzati nel corso di quest’anno. Sempre nel 2018 cura il progetto Cartoline Ballarò, che prevede la realizzazione di 5 muri dipinti da Andrea Buglisi (co-curatore), Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza e Crazyone. Il progetto ha una forte risonanza e un impatto intenso sul paesaggio urbano. Dal 2022 Netflix trasmette il documentario Prospettiva Ballarò, che racconta i 5 interventi pittorici all’interno del quartiere Ballarò.
Nel 2019 realizza Sangu e Latti su un prospetto del quartiere Sperone di Palermo, iniziando così un percorso insieme alle realtà locali. Nel 2021 sarà così uno dei co-ideatori di Sperone167.
Del 2022 l’uscita del documentario Il Gabbiano più inutile del mondo che racconta la sua storia ed i suoi interventi nei quartieri ad alto rischio di esclusione sociale. Dal 2018 collabora con lo studio di architettura AM3 per la realizzazione di opere d’arte ed arredi per una nuova chiesa nell’Arcidiocesi di Agrigento consacrata nel Novembre 2022.
Igor Scalisi Palminteri
IG
(Palermo, 1973) All’età di 20 anni entra a far parte dell’ordine dei frati cappuccini e con loro trascorre 7 anni.
Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Palermo, ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero. Elemento costante in tutta la sua produzione è un senso riveduto, distorto e ambiguo del sacro.
Se da un lato rappresenta i santi come semplici esseri umani, dall’altro si riappropria di alcune icone, rielaborandole senza mai privarle della loro sacralità, punto di partenza per un’indagine sulla natura umana e la sua identità.
Ha animato diversi laboratori di arti visive rivolti a minori a rischio di esclusione sociale, collaborando con Istituti Scolastici e con i servizi sociali (USSM). Dal 2018 sceglie di dedicarsi quasi esclusivamente agli interventi urbani, dove opera dialogando con gli abitanti e diffondendo attraverso l’arte un senso di comunità e di cura. Le sue opere diventano patrimonio dei luoghi in cui si trovano.
Importanti interventi come La Santa Morte, San Benedetto il Moro, Viva Santa Rosalia vengono realizzati nel corso di quest’anno. Sempre nel 2018 cura il progetto Cartoline Ballarò, che prevede la realizzazione di 5 muri dipinti da Andrea Buglisi (co-curatore), Alessandro Bazan, Fulvio Di Piazza e Crazyone. Il progetto ha una forte risonanza e un impatto intenso sul paesaggio urbano. Dal 2022 Netflix trasmette il documentario Prospettiva Ballarò, che racconta i 5 interventi pittorici all’interno del quartiere Ballarò.
Nel 2019 realizza Sangu e Latti su un prospetto del quartiere Sperone di Palermo, iniziando così un percorso insieme alle realtà locali. Nel 2021 sarà così uno dei co-ideatori di Sperone167.
Del 2022 l’uscita del documentario Il Gabbiano più inutile del mondo che racconta la sua storia ed i suoi interventi nei quartieri ad alto rischio di esclusione sociale. Dal 2018 collabora con lo studio di architettura AM3 per la realizzazione di opere d’arte ed arredi per una nuova chiesa nell’Arcidiocesi di Agrigento consacrata nel Novembre 2022.
Andrea Buglisi
IG
(Palermo, 1974) Si diploma in Decorazione all’Accademia di Belle Arti nel 1998 con una tesi sulla Street Art.
Attualmente insegna Discipline Pittoriche al Liceo Artistico ‘E. Catalano’ di Palermo. Artista attivo dal 2000, si occupa di principalmente di Pittura, con particolare attenzione alle contaminazioni e ibridazioni fra questa e gli altri media espressivi. Descrive la sua ricerca come: “Una specie di trappola visiva.
Tendo ad attirare l’osservatore con immagini accattivanti sotto il profilo cromatico e compositivo che strizzano l’occhio al design e all’advertising.
Ad uno strato più profondo di lettura si scorge però qualcosa di inquieto che, attraverso il binario privilegiato dell’ironia, veicola un messaggio critico nei confronti della società con le sue convenzioni e nevrosi collettive.”
Le opere di Andrea Buglisi sono state presentate in mostre personali e rassegne in Italia e all’estero (Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Mart museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Stadtgalerie di Kiel, Museum Kunstpalast di Düsseldorf, Biennale di Venezia etc.).
Dal 2018, con lo scopo di veicolare il messaggio artistico verso una platea più ampia e trasversale, è attivo nell’ambito di progetti di di arte pubblica e Street Art.
Per citarne alcuni, il murales Fides in occasione della rassegna Cartoline da Ballarò a Palermo di cui è anche curatore e La porta dei Giganti nei pressi dell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per la quale vince il prestigioso riconoscimento internazionale Best of may 2021 secondo l’autorevole portale Street Art Cities. Vive e lavora a Palermo.
Andrea Buglisi
IG
(Palermo, 1974) Si diploma in Decorazione all’Accademia di Belle Arti nel 1998 con una tesi sulla Street Art.
Attualmente insegna Discipline Pittoriche al Liceo Artistico ‘E. Catalano’ di Palermo. Artista attivo dal 2000, si occupa di principalmente di Pittura, con particolare attenzione alle contaminazioni e ibridazioni fra questa e gli altri media espressivi. Descrive la sua ricerca come: “Una specie di trappola visiva.
Tendo ad attirare l’osservatore con immagini accattivanti sotto il profilo cromatico e compositivo che strizzano l’occhio al design e all’advertising.
Ad uno strato più profondo di lettura si scorge però qualcosa di inquieto che, attraverso il binario privilegiato dell’ironia, veicola un messaggio critico nei confronti della società con le sue convenzioni e nevrosi collettive.”
Le opere di Andrea Buglisi sono state presentate in mostre personali e rassegne in Italia e all’estero (Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, Mart museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Stadtgalerie di Kiel, Museum Kunstpalast di Düsseldorf, Biennale di Venezia etc.).
Dal 2018, con lo scopo di veicolare il messaggio artistico verso una platea più ampia e trasversale, è attivo nell’ambito di progetti di di arte pubblica e Street Art.
Per citarne alcuni, il murales Fides in occasione della rassegna Cartoline da Ballarò a Palermo di cui è anche curatore e La porta dei Giganti nei pressi dell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo per la quale vince il prestigioso riconoscimento internazionale Best of may 2021 secondo l’autorevole portale Street Art Cities. Vive e lavora a Palermo.
Mauro Patta
IG
(Atzara, 1985) Affascinato dalla critica sociale e dal mondo rurale della sua terra, la Sardegna, ha indirizzato la sua ricerca artistica verso l'autoanalisi, indispensabile per arricchire un lavoro dal carattere antropologico.
L’esperienza maturata come pittore di porcellane alla Richard-Ginori ha influenzato l’inserimento di campire decorative dal segno grafico legate ad un’attenta ricerca sui tessuti sardi.
Nel 2014 inizia il suo percorso nell'arte muraria, diventata principale mezzo di espressione, affascinato dal valore sociale di questa pratica, dallo stretto contatto con le persone e dalla possibilità di riqualificare spazi urbani.
Creare un'opera d’arte anche per chi non se la può permettere, per i piccoli centri abitati che hanno fame di cultura, bellezza e confronto con l'esterno, è per Patta il giusto carburante.
“Penso sia molto importante andare avanti senza dimenticare le proprie radici. Mi definisco un ponte tra il muralismo classico sardo e la street art contemporanea. Il mio obbiettivo è stimolare i ricordi degli anziani, far riscoprire le proprie radici ai giovani e far conoscere la storia e le tradizioni di un posto ai visitatori. Tutto questo cerco di farlo in una chiave più moderna, ottenendo quindi, l'attenzione di tutti e ho capito che in Sardegna c'è bisogno di un muralismo legato alla tradizione ma fresco e contemporaneo”.
Mauro Patta
IG
(Atzara, 1985) Affascinato dalla critica sociale e dal mondo rurale della sua terra, la Sardegna, ha indirizzato la sua ricerca artistica verso l'autoanalisi, indispensabile per arricchire un lavoro dal carattere antropologico.
L’esperienza maturata come pittore di porcellane alla Richard-Ginori ha influenzato l’inserimento di campire decorative dal segno grafico legate ad un’attenta ricerca sui tessuti sardi.
Nel 2014 inizia il suo percorso nell'arte muraria, diventata principale mezzo di espressione, affascinato dal valore sociale di questa pratica, dallo stretto contatto con le persone e dalla possibilità di riqualificare spazi urbani.
Creare un'opera d’arte anche per chi non se la può permettere, per i piccoli centri abitati che hanno fame di cultura, bellezza e confronto con l'esterno, è per Patta il giusto carburante.
“Penso sia molto importante andare avanti senza dimenticare le proprie radici. Mi definisco un ponte tra il muralismo classico sardo e la street art contemporanea. Il mio obbiettivo è stimolare i ricordi degli anziani, far riscoprire le proprie radici ai giovani e far conoscere la storia e le tradizioni di un posto ai visitatori. Tutto questo cerco di farlo in una chiave più moderna, ottenendo quindi, l'attenzione di tutti e ho capito che in Sardegna c'è bisogno di un muralismo legato alla tradizione ma fresco e contemporaneo”.